Storie di persone, storie di accoglienza. Un’accoglienza diffusa sul territorio, che è alla base del Progetto Siproimi, fino a due anni fa Sprar, un efficace sistema di protezione ideato dal Ministero dell’Interno insieme all’Anci e concretamente svolto dalle realtà del terzo settore. A Senigallia e negli altri Comuni dell’Unione delle Terre della Marca Senone questo programma, che mira all’inserimento virtuoso di rifugiati politici e soggetti stranieri vulnerabili nella comunità, in questi anni ha dato risultati molto positivi.

Ecco quindi le storie di Ali, afghano, interprete costretto dai talebani alla fuga dalla sua terra, che oggi gestisce un minimarket a Senigallia, o di Israel, nigeriano, che si è stabilito con la famiglia a Corinaldo e lavora come operaio in un’azienda locale, o ancora di Fatima, arrivata dal Marocco con mamma e fratelli alla ricerca di una vita migliore. Tutti loro testimoniano quali possano essere, concretamente, i risultati di questo percorso, che a Senigallia è gestito dalla Caritas.

L’inserimento nel tessuto sociale si traduce fattivamente in piccole cose, ma che per queste persone – improvvisamente catapultate in un contesto totalmente nuovo – sono fondamentali: l’accompagnamento dal medico di famiglia, la scuola per i figli, la spesa. A Senigallia, non è stato certo casuale l’affidamento dell’intero progetto a Caritas, che da anni accoglie soggetti in difficoltà nei vari centri di prima e seconda accoglienza.